Premi ai dirigenti comunali, oppurtunismo o merito.
In questi giorni la pubblicazione da parte dei media locali degli stipendi e dell'ammontare dei premi riservati ai dirigenti comunali, ha suscitato notevoli polemiche
Da ciò ne è scaturito un dibattito sulla relazione tra le due voci di cui sopra (stipendi - premi).
Per poter
analizzare un fatto lo dobbiamo contestualizzare cioè inserire in un
determinato momento storico.
La
corresponsione dei premi da parte dell’amministrazione comunale ha ingenerato
nella gente un sentimento di ribellione, per il momento non certo felice che tutti
attraversiamo.
Ma vorrei partire dal merito: i dirigenti sono professionisti
esperti che svolgono un lavoro di qualità e potrebbero essersi anche meritato
il riconoscimento.
Allora che il sindaco renda note le motivazioni, dirigente
per dirigente, che hanno portato alla concessione del premio: è su questo
elemento che ci si deve confrontare.
Conoscere le ragioni che hanno portato
alla concessione del premio porta a poter esprimere un giudizio compiuto che
potrebbe non essere negativo.
Non lo si può dire a priori.
E’ ovvio che
il premio debba trovare il suo fondamento nei risultati raggiunti, per esempio
dovuti ad impegno extra.
Se i risultati sono raggiunti all’interno delle loro
normali mansioni di lavoro non si può premiare un dirigente, perché fa il
dirigente, per quello c’è già lo stipendio basso o alto che sia, ed il premio
non può consistere in una integrazione, pura e semplice, dello stesso. Se
premio deve essere che sia meritato, e tutti noi lo potremmo valutare, a breve,
quando il sindaco pubblicherà le motivazioni.
Ma veniamo
alla contestualizzazione. Che il nostro Paese sia in crisi non è un mistero per
nessuno ed il nostro comune, purtroppo, non fa eccezione.
Questo ha portato le
persone a stringere la cinghia per carenza di soldi: molti non arrivano alla
terza settimana de mese.
Ma vi è un altro elemento da considerare, che è quello
del rigetto della politica e della burocrazia ad essa collegata, dovuto al
raccapricciante esempio che fornisce, covo di privilegi e privilegiati
intoccabili, che ci spremono fino alle lacrime, e ai quali non si taglia nulla,
come se questa crisi non li riguardasse. In questo contesto si inserisce il
suddetto dibattito del premio ai dirigenti, che lo ripeto potrebbe essere anche
meritato, lo vedremo, ma che è oggi assolutamente inopportuno.
Invece di
chiedere, agli interessati, una pleonastica rinuncia, bene avrebbe fatto il
Sindaco a sospendere tale erogazione, ottenendo un piccolo beneficio per le per
nostre casse, ma un grande risultato di immagine, dimostrando che il politico
può ancora essere quello che aiuta le persone, che comprende i loro problemi e
che è ad essi vicino.
Alessandro
Fiumani – Solo Pesaro
Candidato
sindaco