sabato 16 novembre 2013

Premi ai dirigenti comunali, oppurtunismo o merito.








Premi ai dirigenti comunali, oppurtunismo o merito.



In questi giorni la pubblicazione da parte dei media locali degli stipendi e dell'ammontare dei premi riservati ai dirigenti comunali, ha suscitato notevoli polemiche 
Da ciò ne è scaturito un dibattito sulla relazione tra le due voci di cui sopra (stipendi - premi). 
Per poter analizzare un fatto lo dobbiamo contestualizzare cioè inserire in un determinato momento storico.


La corresponsione dei premi da parte dell’amministrazione comunale ha ingenerato nella gente un sentimento di ribellione, per il momento non certo felice che tutti attraversiamo. 
Ma vorrei partire dal merito: i dirigenti sono professionisti esperti che svolgono un lavoro di qualità e potrebbero essersi anche meritato il riconoscimento. 

Allora che il sindaco renda note le motivazioni, dirigente per dirigente, che hanno portato alla concessione del premio: è su questo elemento che ci si deve confrontare.
Conoscere le ragioni che hanno portato alla concessione del premio porta a poter esprimere un giudizio compiuto che potrebbe non essere negativo. 
Non lo si può dire a priori.


E’ ovvio che il premio debba trovare il suo fondamento nei risultati raggiunti, per esempio dovuti ad impegno extra. 

Se i risultati sono raggiunti all’interno delle loro normali mansioni di lavoro non si può premiare un dirigente, perché fa il dirigente, per quello c’è già lo stipendio basso o alto che sia, ed il premio non può consistere in una integrazione, pura e semplice, dello stesso. Se premio deve essere che sia meritato, e tutti noi lo potremmo valutare, a breve, quando il sindaco pubblicherà le motivazioni.


Ma veniamo alla contestualizzazione. Che il nostro Paese sia in crisi non è un mistero per nessuno ed il nostro comune, purtroppo, non fa eccezione. 
Questo ha portato le persone a stringere la cinghia per carenza di soldi: molti non arrivano alla terza settimana de mese. 

Ma vi è un altro elemento da considerare, che è quello del rigetto della politica e della burocrazia ad essa collegata, dovuto al raccapricciante esempio che fornisce, covo di privilegi e privilegiati intoccabili, che ci spremono fino alle lacrime, e ai quali non si taglia nulla, come se questa crisi non li riguardasse. In questo contesto si inserisce il suddetto dibattito del premio ai dirigenti, che lo ripeto potrebbe essere anche meritato, lo vedremo, ma che è oggi assolutamente inopportuno.

Invece di chiedere, agli interessati, una pleonastica rinuncia, bene avrebbe fatto il Sindaco a sospendere tale erogazione, ottenendo un piccolo beneficio per le per nostre casse, ma un grande risultato di immagine, dimostrando che il politico può ancora essere quello che aiuta le persone, che comprende i loro problemi e che è ad essi vicino.



Alessandro Fiumani – Solo Pesaro

Candidato sindaco